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I disegni di antichità romane che Giovannantonio Dosio realizzò nella seconda metà del Cinquecento gettano un po' di luce sul commercio antiquario dell'epoca, quando era di moda possedere pezzi antichi, di cui questi disegni costituiscono una sorta di catalogo di vendita. L'autore documenta con diligenza e maestria la presenza di sculture, sarcofagi e cippi funerari iscritti nelle case e nei palazzi gentilizi di Roma mediante didascalie che localizzano pezzi antichi in alcuni casi oggi non più rintracciabili.